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Divertirsi in modo sano è possibile? Etnos dice “sì”.

2023-01-02 10:24

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Divertirsi in modo sano è possibile? Etnos dice “sì”.

Un incontro volto a promuovere la cultura del divertimento sano quello avvenuto il 20 dicembre, presso la scuola Filippo Cordova di Caltanissetta, ins

Un incontro volto a promuovere la cultura del divertimento sano quello avvenuto il 20 dicembre, presso la scuola Filippo Cordova di Caltanissetta, insieme agli alunni delle terze medie, organizzato da Cooperativa Sociale Etnos con la grande collaborazione della professoressa Rossana Amico e del preside Antonio Diblio.

 

È possibile divertirsi senza abbandonarsi agli eccessi di alcol, droghe o violenza? Etnos dice “sì” e lo racconta ai giovani, affinché possano essere consapevoli che lo sballo è possibile senza per forza cadere nell’idea che per divertirsi è necessario ubriacarsi o drogarsi.

 

Concetto confermato dalla psicologa e psicoterapeuta Maria Giusi Cannio, presente all’incontro: «Da un punto di vista psicologico si è voluto evidenziare l’inganno delle convinzioni che reggono l’idea che l’alcol e le droghe garantiscono il divertimento e la disinvoltura relazionale.»

Durante l’incontro si sono evidenziati i meccanismi neurali che si attivano quando proviamo gioia e allegria, e come si innescano e si mantengono nel tempo.

«Abbiamo fatto emergere quali sono i danni permanenti a livello neurale, cognitivo, psicologico e sociale generati dall’uso di sostanze stupefacenti» ha continuato la dottoressa Cannio. «Abbiamo concluso con una discussione aperta e costruttiva, al fine di fornire gli strumenti adatti per poter stare nel ballo della vita senza sballarsi morendo.»

 

Parlare di divertimento sano, tuttavia, deve comportare un impegno anche da parte del territorio, creando, appunto, le condizioni giuste per divertirsi in modo responsabile.

A sottolinearlo è stato Fabio Ruvolo, presidente Cooperativa Sociale Etnos, anch’egli relatore all’incontro: «Bisogna potenziare gli impianti sportivi di quartiere, creare le condizioni affinché ci siano degli spazi dove ogni individuo si possa sentire valorizzato nelle sue capacità.»

Ricordando gli oratori di una volta, si accentua il bisogno di trovare punti di riferimento educativi e luoghi fisici facilmente identificabili dai ragazzi «perché loro possano vivere la loro adolescenza in maniera piena e sana» ha detto Ruvolo.

 

«I ragazzi sono spenti e annoiati» ha dichiarato Rossana Amico, «e mancano punti di riferimento solidi.»

È bene impegnarsi per migliorare la qualità del tempo libero dei giovani e renderli consapevoli che non è indispensabile sballarsi per poter essere protagonisti del divertimento.