Margherita Hack diceva: “Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiori delle quali è la guerra”.
Guerra. Cos’è e perché il mondo ne è impregnato? Forse a causa dell’irrazionalità che si insidia in quell’assurda volontà di ottenere il potere. Potere su chi, poi?
La distruzione, la morte, la sofferenza non sono altro che brutali conseguenze di cuori freddi e trasudanti odio, incapaci di fermarsi e guardare la bellezza che accarezza la vita.
Eppure, nonostante tutto, c’è ancora chi crede che un futuro solidale e pulito sia possibile.
La partita per la pace, avvenuta ieri presso lo stadio Vincenzo Presti di Gela, organizzata dall’ordine degli Avvocati di Gela e dall’Associazione Nazionale Magistrati di Caltanissetta, è stato un esempio chiaro di come si possa essere dalla parte giusta del mondo.
I saluti d’apertura hanno consegnato parole colme d’emozioni per gli amici ucraini, in questo momento travolti dall’orrore della guerra; mentre il fischio ha elargito un inizio intenso.
Nelle tribune gli spettatori hanno assistito felici, consapevoli che gesti di solidarietà del genere resteranno nel tempo come dimostrazione di grande umanità.
Sono stati coinvolti anche istituti scolastici e altre realtà. È stato offerto l’invito di raccogliere fondi da destinare a Cooperativa Sociale Etnos affinché possa sostenere i progetti sociali che camminano lungo un territorio difficile, ma allo stesso tempo meraviglioso.